Ci sta sfuggendo il tempo del Rimedio. Terre di Mosè/Oasi del Simeto
Alice: “Per quanto tempo è per sempre?” Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”. (Lewis Carrol)
Alla faccia del San Leonardo, ma quante collere ancora dovrò prendermi? Inutile aggiungere altro, è uno stato da sanzionare, una realtà che non ha rispetto più per nulla. Oggi ho visto un fenicottero spaesato in mezzo alla strada. (Catania, Oasi del Simeto)
Evocazione. Ho lasciato una pietrolina del giorno prima, piccola si è rifugiata dentro il buco di un legno. Seduto, come avvertire il battito cardiaco di chi ci sorregge, che desiderio a volte mi viene di abbracciare quel sentimento, sdraiarmi col cuore sul pavimento.
Mi sono bagnato i piedi, inzuppato, infarinato di sabbia, ho perso il contatto con ciò che era, sono divenuto un tutt’uno con la Madre. Ieri sull’Etna ero disorientato dall’immensità. Al rientro in città, ero sporco di vita, felice di cielo. Se la natura non verrà ascoltata, tutto diventerà vano, e l’uomo che si ritiene evoluto tornerà a sopravvivere nella paura. (Oasi del Simeto)
Etna – Uno strano silenzio, tocca la pietra si alza il vento, smarrimento. Progresso, civiltà, a me sembrano avversità. (Mia)
Scusate, devo parlare con un amico, trovo difficoltà nell’esprimere amarezza, il motivo forse è isolato, ma è quello che vivo, mi sento offeso, umiliato, responsabile fin quando non comunico il mio dissenso.
Responsabile del canto degli uccellini, della migrazione dei mille esseri, per il suono delle stelle, e il sonno delle piante, per le onde del mare, e la voce del neonato, per Mia e per quel signore che mi passa vicino sorridendo con fare garbato.
Ma che minchia ci fa un ripetitore ai confini di un’area protetta, certo tenuta come discarica di eresie, abbandono delle speranze future, radice dell’incuria del domani.
In questo luogo così martoriato dall’avidità di possesso sorgeva la Fiera Campionaria di Catania, adiacente al parco una volta unico per il suo genere. Una pineta con laghi e ricchi bacini d’acqua, denominata Boschetto della Plaia, proprio confinante con il litorale dell’Oasi del Simeto, certo parlando da volatile o radici che incontrano mondi lontani. Credo che al troppo non bisogna aggiungere il guasto, forse anche se ignorato, per me resta un manifesto di degrado culturale, scientifico. L’abbrutimento intellettuale dilaga in scala industriale.
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