2010 Rome

 
322 piazza di spagna

322 piazza di spagna

323 piazza del popolo

323 piazza del popolo

324 altare della patria

324 altare della patria

325 colosseo

325 colosseo

326 piazza san pietro

326 piazza san pietro

There are actions helping our soul to manifest itself
There are people praying in silence through a thought addressed to the neighbour
There is who abandones his fear discreetly,
bringing confidence on Earth
There is who tells another story with a simple smile
Who enjoys a simple flower feeds the planet on gratitude for life
Who look at his innermost self shares his essence
Who recalls Good defeats Evil

Claudio Arezzo di Trifiletti

An art that offers itself to the peace: this is the meaning of Claudio Arezzo’s project “Pace a tutti gli ambasciatori italiani nel mondo”. With this project the artist has offered portions of his work to the italian ambassadors in the world. Now he is fitness to an art not distracted, not distant or abstract. He understood that it is necessary talk to the power and not to act against it. The power must be freed from dark oppression of the libido dominandi; the power that should be helped to ennoble and rioriented itself from ego to the other. We know that the new under construction project will see to the ancestral cradle of the italic power: the city of Rome. This will begin to evoke a new idea of power: the power of peace and rebirth.

Simone Nicotra

Ci sono azioni che aiutano la nostra Anima a manifestarSi.
Ci sono persone che nel silenzio pregano attraverso un pensiero rivolto al prossimo.
C’è chi discretamente abbandona la paura,
portando sicurezza in terra.
C’è chi con un semplice sorriso racconta un’altra storia.
Chi gode di un semplice fiore nutre il pianeta di gratitudine per la Vita.
Chi guarda nel profondo condivide il suo essere.
Chi ricorda il bene vince il male.

Votare la pittura alla pace. Questo è l’intendimento di Claudio Arezzo, sin da quando ha pensato e costruito il progetto Pace a tutti gli ambasciatori italiani nel mondo. Con esso l’artista ha donato porzioni di una propria opera ai rappresentanti italiani all’estero, divenendo così testimone di un’arte non distratta, non distante, né impegnata in senso astratto. Egli ha così mostrato che occorre che l’arte dialoghi con i potenti, che agisca sul potere e non contro di esso. Un potere che va aiutato, riorientato dall’ego all’altro. Un potere che va liberato dall’oppressione cupa della libido dominandi, affinché operi per il bene primario e per il bello accessorio. Un nuovo progetto dell’artista guarda a Roma, culla ancestrale del potere italico e, forse, non solo italico. Che da Roma possa così fiorire una nuova concezione della sovranità e possa rigenerarsi l’idea capitale di un nuovo potere: il potere della pace e del rinascimento.

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