“Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza” Ernst Jünger – Stremati si torna al principio, Quando una scintilla illuminava civiltà, La comprensione si divideva col pane, Le porte erano fatte di contenuto, Al bussare veniva intonato benvenuto. L’occhio era abituato a vedere oltre, Sentire oltre le apparenze, Simmetria dell’armonico sentire, Consuetudine del rivolgersi pacato, Erano tempi illuminati dalla fede e il rispetto. / Sfere Rispetto Pianeta 251/270 – Deposito una scintilla del mio essere, cerco riprendere alcuni tratti dell’anima di un trascorso, li sintetizzo in un racconto, circolare diviene la rotta. Il tempo si manifesta attraverso le rughe. Lineamenti sottili si diramano dalla pietra al legno fino alla terra, e in tutto ciò che viene vissuto dallo spazio che attraversa l’esistenza. Geometria senza confini, memoria del vissuto, elementi visivi e invisibili. Umanità, imperatrice dell’apparenza ritrova la superficie della ricerca alle prime lettere, gli zeri preceduti da numeri, l’incognita. Un futuro incerto si riversa nella poesia di un lume ad olio, il cigolio di una porta diviene rivelazione. (Agrigento Visionaria)
Lo studio e la ricerca della verità e della bellezza rappresentano una sfera di attività in cui è permesso di rimanere bambini per tutta la vita. (Albert Einstein)
“Tutti i popoli invasero e dominarono questa terra, uno dopo l’altro, tanto forte fu la bramosia di possederla. E’ la terra delle arance, dei giardini fioriti, dell’aria profumata… Ma quello che mi rende indispensabile la visita è che essa può definirsi uno strano e divino museo d’architettura” (Guy de Maupassant). – Consapevoli del passaggio ci si affidava, Coscienza trionfava nell’aurora di pace, Mirabile era il sogno, Unione il racconto, In terra arida germogliava il seme, Nutrito da costanza presenza, Erano tempi che il bene trionfava nel pensiero della gente, Le famiglie si riunivano al tramonto, Un fuoco ardeva dentro la conca, Si meditava il privilegio del dono.