Scusate, devo parlare con un amico, trovo difficoltà nell’esprimere amarezza, il motivo forse è isolato, ma è quello che vivo, mi sento offeso, umiliato, responsabile fin quando non comunico il mio dissenso.
Responsabile del canto degli uccellini, della migrazione dei mille esseri, per il suono delle stelle, e il sonno delle piante, per le onde del mare, e la voce del neonato, per Mia e per quel signore che mi passa vicino sorridendo con fare garbato.
Ma che minchia ci fa un ripetitore ai confini di un’area protetta, certo tenuta come discarica di eresie, abbandono delle speranze future, radice dell’incuria del domani.
In questo luogo così martoriato dall’avidità di possesso sorgeva la Fiera Campionaria di Catania, adiacente al parco una volta unico per il suo genere. Una pineta con laghi e ricchi bacini d’acqua, denominata Boschetto della Plaia, proprio confinante con il litorale dell’Oasi del Simeto, certo parlando da volatile o radici che incontrano mondi lontani. Credo che al troppo non bisogna aggiungere il guasto, forse anche se ignorato, per me resta un manifesto di degrado culturale, scientifico. L’abbrutimento intellettuale dilaga in scala industriale.