Voi mi chiedete cosa mi costringe a parlare? Una cosa strana; la mia coscienza. (Victor Hugo) – Assentarsi, respirare quel profumo che sa di suono. Mi sarebbe piaciuto occuparmi della terra, fare il miele, allevare in libertà, creare stagni e laghi, un grande orto sarebbe stato ristoro, una luna il sipario di una volpe sopra l’albero. (Terre di Martorina) – Il desiderio di fare per dove mi è stato possibile. La voce attraverso il suono. Il segreto dell’universo risiede nelle piccole cose. Ogni giorno metterci l’anima. Dal momento in cui ci si impegna ad essere onesti, inizia l’artista. (Piccole riflessioni) / Ritrovamenti, alchimie, calore di casa. (Catania Visionaria)
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Le Tre Preghiere
In un atteggiamento di silenzio l’anima trova il percorso in una luce più chiara, e ciò che è sfuggente e ingannevole si risolve in un cristallo di chiarezza. (Gandhi) – Risorse Spirituali, Umane, Materiali, Reale Ricchezza di un paese, comunità, famiglia. Soci nel Vivere. Oro, respiro consapevole, esperienza dell’essere parte integrante di un disegno di bene. / Nel Riuso trovo memoria che sconosco. Causa, sentimento, antica arte dell’alchimia.
Mondo Aereo / Sogni, veicoli d’essenza nella nostra apparente assenza. Piccoli Soli e Colori di Memoria, Tracce di Ricerca. / Sto pensando che il cielo è sereno e per quanto la miseria tenda a sminuire questa luce, il calore e la custodia, il sentimento e il sentire, il sacrificio e l’artificio, sono parole che contengono contenuto.
Isola
Radici Minerali Piazza Bovio Catania – Devo ancora ritirare la biancheria stesa, nel cortile suono di cantiere, il cuore a volte sente distruzione, altre creazione. Mi sarebbe piaciuto dipingere il pavimento intorno al cerchio, piantare viti nel perimetro del sole, ornare di pietre gli elementi. Notte, mi resta impressa una bustona sfuggita al mio raccattare memoria, era piena di libri colorati e cartonati, nel trovarla nei rifiuti ho pensato alla velocità e il falso minimalismo che offusca il percorso, nessun giudizio sono spazi della mente, percorsi. Casa mia è molto piccola anche se contiene un reggimento, ultimo accolto un sassolino tondo tondo, accompagna alcune riflessioni. Sogno la portineria riprendere luce, divenire biblioteca condominiale. (Palazzo Speciale)
passion home
Casa, tempio del nostro essere, accoglie, cura, armonia pianeta. Casa Museo Sotto l’Etna
poetic world
Perché l’oro non è solo oro, e la vita non è per come la raccontano. Il mondo ha bisogno d’amore, questa tecnologia suscita timore. L’uomo nasce con dei doni, siamo continua scoperta, la chiocciola è ricerca.
Quanta inutile tecnologia ci sta inginocchiando, ho assistito a moltissimi miracoli, senza che nessuno gli prestasse attenzione. Mondo bizzarro, uomo senza memoria ne timore, emozione frizza dentro bottigliette sigillate con scadenza codice a barra. Anime belle, ancora esistete, siete solo assopite da luce apparente. Sognare per guarire questo mondo dal disaccordo. Rivelazione anime libere dalla prigione. Raggio di luce, sottile suono, rinnovato sacrificio porta beneficio, senza artificio. Presente lo conosco da sempre, non mi sento assente, se solo venissi ascoltato, tutto questo potrebbe essere dimenticato. Tempo slittato, file al supermercato, sarà tutto vano perché non rimediato. Mia è la mia guida, ed io so di poterci fare affidamento. Pentimento, una città che non riconosce giuramento. Suonano le campane, sento la nota, l’ascolto, l’accolgo come un battito di speranza.
Seal
IL SIGILLO DELLA PIGNOLATA
Storie e intrighi di una pessima digestione.
Schemi antichi di un figurato ambire, cioccolato sognato in praline. Fragole e vino alla mensa, è scoppiata la beneficenza, chi sale formaggi, chi assale Re Magi. E’ Natale sotto l’albero, una gru diviene dono. Famiglia d’Inghilterra non è cielo di primavera, il gallo canta senza tregua, la zia torna dalla sera. Siamo tutti seduti, ognuno cerca la sua gloria, medaglie e scudetti, tutti bravi con i cerchietti. Non ci sono nomi in questi cassetti, solo qualche foglia volata dall’albero, spera radicarsi in una storia che non fa baldoria. Niente è certo, che l’impronta di una brocca.
Green Christmas
Davanti a me alberi Eretti immobili Diventan mobili Soddisfan nobili – Davanti a me foglie Che nutrono le voglie Di chi respira in grande E poi sarà più forte – E’ un bambino che cade La folla gli applaude E lui si sente più forte Lui non teme la morte – E’ un mercato che applaude A un bambino che cade Ti riporta al presente Ti fa amare la gente – Questo albero d’oro è divino per me Questo cielo che mamma mi dice: “Cos’è?” Questo sole che entra nelle magie del viso – Questa terra mi dice che qualcuno ha deciso Che non siamo all’altezza dei doni che abbiamo – E camminiamo da soli anche se stiamo per mano Che aspettiamo qualcuno che ci dorme vicino, ma sul divano – E che sto mondo è lo specchio di come ci comportiamo E tutti vorremmo cambiarlo ma poi non ci riusciamo – E guarda ogni cerchio d’oro Non è messo lì solo per decoro Ma è messo lì per ricordare Che non puoi vivere senza amar – Questo albero d’oro è divino per me Questo cielo che mamma mi dice: “Cos’è?” Questo sole che entra nelle rughe del viso – Questa terra mi dice che qualcuno ha deciso Che non siamo all’altezza dei doni che abbiamo E camminiamo da soli anche quando stiamo per mano – Che sto mondo è lo specchio di come ci comportiamo E tutti vorremmo cambiarlo ma non ci riusciamo.
the clover family
Uno storico una notte mi confidò Trifiletti/Trifoglio, visionario per come mi son voluto donare, il caso mi ha portato ad ascoltare un contadino, che riconosceva un terreno fertile proprio da quel Trifoglio, col tempo ho notato che è forte e sopratutto innocuo e riempie vallate di grazia. Penso che sia una rarità essere Quadrifoglio, però allo stesso tempo accontentiamoci del contenuto delle nostre azioni, che fanno fede ad un motto assai antico e ancor più potente, non chiama in causa titoli, quelli son fatti di mattoni e satelliti, no chiama la semplicità che ci contraddistingue nel vivere in modo umile anche se a volte un po riccio. Occhio alle volpi, e felice di condividere un tetto, che anche se ormai frazionato in tegole, il telaio, la struttura è più che viva, ed è la nostra famiglia.
One historian told me one night that as a Trifiletti (Clover), I am a visionary for how I wanted to give myself to the greater good. The case led me to listen to a farmer who recognized that this was fertile ground of Trifoglio. Over time I noticed that it is strong and above all harmless and fills valleys with grace. I think it is a rarity to be a fourleaf clover, but at the same time lets us be satisfied with the content of our actions, which bear witness to a very ancient and even more powerful motto. It does not call for titles, those are made of bricks and satellites. No, it calls for the simplicity that distinguishes us in living in a humble way even if sometimes a little eccentric. Watching out for the foxes, and happy to share a roof that even if broken into tiles, the frame, the structure is more than alive, and it’s our family.
The third flower
Sicily Fest May 17/18/19 – Boiler House, Brick Lane – Imprints of Peace London
Art matured in me even before I knew its name, or rather before it presented itself without a name. Art was the light that filled my eyes, the breath of awakening, the journeys in the midst of desolate lessons of occurrences and recurrences, it was the queue for breakfast, the plants, and animals. Art was prayer, fire, water and all the elements, art was the stars, the sun and all nature, it was being present in the total absence of an apparently present world. The artist I am inspired by, is the greatest Creator of heaven and earth, He is the Father of all fathers for how He presented Himself when I did not exist yet. He paints sunsets and dawns, and He shares them with us all. There is no man who does not know His face. He is humble, infinitely loving, and when I asked Him if it was Him, He replied, “Yes, it is I”. I dreamed that I was at the Bridge. The Bridge was a small estate of a Holy Family near Viagrande at the foot of Mount Etna, where as a child my grandparents and many friends gathered for the grape harvest. I remember the joy of picking the grapes immersed among the rose gardens, to press them with our bare feet among the grape pickers, I remember the shed with the fire burning and the many voices, on top of this small estate there was a small cave with the little Virgin Mary, to which I in the most innocent youth confided in my childhood prayers my worries and questions. The lady of the house was devoted to traditional cuisine. She used terracotta pots, and I still remember as if it were yesterday when she prepared a snack with her jams for after school. Every afternoon she took me to church to pray, the church was that of Monserrato, and even if I didn’t understand, I was well-behaved at her side. Now, after some time, I remember and I make connections again and again. In the dream that lasted a few infinite moments I found myself at the entrance by the cellar road. I was alone, I don’t remember what I was doing at that moment, but I will never forget the image of Him, or rather how He wanted to present himself to my eyes. He was not with regal clothes, indeed far from it. He was extremely peaceful and I found it hard to believe in the dream that the creator of everything could be so humble. I don’t remember Him uttering any revelation, because I felt that He was the revelation. I don’t remember any more words, and I don’t remember a content so infinitely powerful that it can fill any space. I asked Him if it was He, and He answered me “I am”. The dream is unforgettable, because He was infinitely humble. That dream is perhaps the key along with another dream that I will never forget. It is the key that makes me notice the small gestures, which makes me rejoice in the small things, which makes me see in a flame the soul of life, which makes me enjoy the little things, because only through small things can a great future be built. The little things, are the love that we risk losing for each other, it is the cry that comes out of me spontaneously, not knowing what I write. When I go out I feel love for everyone and everything. I would like to give love, this is the most ancient form of art. Art is Love, it is a testimony of pain for a world that moment by moment is moving away from small things, from loving each other. This is what my works scream; they cry out ceaselessly because we are all one. Even when I try to distract myself, even when I mix sugar with my miserable coffee every morning, I think of how many children still feed with their blood the insatiable abysses of the unscrupulous ignorant, how many families today still have to find themselves fighting to protect their history. How much ignorance continues to alienate families, children, fathers, from each other, to steal childhoods, to speculate on the good by selling poison? We are all Artists, beauty will save the world, the beauty of when every single being on this planet will return to communicate, communicate in the crisis, how much need there is for love. Father, your son always.