L’eleganza è comportarsi in solitudine come in società. (Sylvain Tesson) – Una volta volevano abbattere delle meravigliose opere murarie, serviva una strada più larga per i pullman che avrebbero condotto ai campi da golf, provai una profonda ribellione per questa barbarie. La sacralità che risiede nell’opera di un tempo, è un bene assai prezioso. / Operare, creare, resistere, osservare. Cercare di fare della propria vita, un sentiero regale. (Denuncia sociale)
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Catania City Municipality
C’è chi si chiede chi sarà il prossimo assessore alla cultura, come se Catania in questi anni sia cresciuta culturalmente, non desidero attaccare nessuno, ma davvero stiamo vivendo in un parco giochi, la parola ha perso davvero contenuto, crediamo che la cultura sia la mostra di un grande artista, ci esibiamo in manifestazioni, slogan, grandi promesse, e da grande metropoli quale crediamo vivere diventiamo un rebus dove i primi a scioccarsi ed innamorarsi di questa terra e dei suoi abitanti sono i turisti, che con un velo di gratitudine e allo stesso tempo di compassione per il degrado sociale in cui ci ritroviamo. Catania terra dell’Etna, Sant’Agata, desidera divenire sogno d’Europa, come il piccolo Federico vedeva in visione. L’Europa è immensa e i paesi più acculturati sono quelli che rispettano in primis l’ambiente, l’aria, l’acqua, il cibo. Ricordo come fosse ieri l’uccisione dell’Araucaria ad Ognina, un albero secolare cresciuto alla fine del lungomare, era stato causa di morte, nessuno aveva provveduto a segnalarlo, mettere dei limiti, trovare riparo a questa dolorosa perdita, fu l’inizio della mia delusione in questo passaggio. Lungomare Ritrovato, nessuno può liberare, nessuno può imprigionare, possiamo ritrovare la storia dei nostri antenati, la vegetazione mediterranea tra le più belle della nostra costa, se si prosegue per quel lungomare dove l’edificazione è stata fermata, è possibile scovare mulattiere che davvero fossilizzarsi su San Berillo che è bella com’è, se non fosse il contenitore di ciò che non si vuole vedere. Vedo sempre un parallelismo tra i quartieri e la piana di Catania, una terra che viene definita oasi in totale abbandono, dove la nostra gente davvero potrebbe ritrovarsi a respirare quello che era, i nostri ospiti extracomunitari potrebbero godere del lavoro condiviso, produrre ottimo cibo, cercare un canale di vendita oltre a cercare risorse per contenere quello che vivremo in futuro. Cultura è creare dalle cose che non utilizziamo più, come una bottiglia, una batteria, dell’organico, della plastica, della carta, fonte di reddito, curarsi della salute anche dell’aria, stare più attenti a salvaguardare, ripristinare il nostro paesaggio, le nostre ricchezze che non si dimenticano di noi, mentre noi ci prosciughiamo a correre ad una festa perché mondana, quando davvero potremmo respirare una festa continua fatta di sonori pacifici, lentezza che ci spetta, e luce che tende ad illuminare, non accecare. Piazza Europa, la Santissima Madre che accoglieva e accompagnava viaggiatori del mare, ora vede il Corso Italia, alle spalle il suo splendido mediterraneo. Lungomare Ritrovato, macchia mediterranea, Etna, forza, disegni della geometria del tempo, roccia che respira millenni, torri d’avvistamento saraceno, rispetto per dove posate i piedi. Identità non è farne mercato plastico, identità è rispettare l’alito del mare che incontra il passante, non è una pista ciclabile, il divieto alle macchine. Identità è riscoprire dove viviamo, farne patrimonio, ritrovare scorci eoliani da cartolina, offrire no una metropoli, ma la metropoli più passionale e romantica del mediterraneo. Assolutamente essere rigorosi, del rispetto di ogni singolo scorcio che vuol raccontare, non invadere il territorio con superbia economica, lasciargli solo l’occasione di potersi raccontare attraverso la voce silenziosa di chi sa osservare il mare e comprendere che il mare va raccontato.
passi luminosi
ARTE CONTEMPORANEA APPENA PASSATA.
AMO CIO’ CHE MI HA SEGNATO.
Catania – giovedì 22 marzo 2012 ore 18.30
Non credo di essere il pittore della domenica, non canto e non ballo, mi nutro di domande, da sempre sono stato attratto da tutti gli elementi, isolato in un mondo infinito, ho sempre fatto ciò che ho sentito. Ho eseguito un calcolo senza numeri apparenti, ho giocato per campi inesistenti, mi sono sempre scontrato col giudizio di chi ha usato solo gli occhi per vedere, mi sono addormentato per capire, mi sono svegliato per soffrire. Ho sofferto per gioire, ho scavato, mai ho sotterrato, tutto in me ho portato, gioie dolori e ricordi sono ciò che ho edificato. Dai vizi ho appreso le virtù, mi sono travestito da lupo per convivere con i lupi, ma poi il vestito si è invecchiato e il freddo mi ha gelato, alla ricerca di calore la missione mi ha portato, e dentro una nuova visione mi sono ritrovato. Da istinto sono nato, per discoteche sono andato, clubs e ritrovi ho frequentato, e poi un giorno in India sono volato, e al mio rientro ho ascoltato ciò che avevo meditato. Avevo voglia di raccontare ciò che sarebbe stato, ma non sapevo come dare voce al silenzio che sempre ha consigliato. Percorsi Metropolitani, Coscienza, Percorso Inverso, Interiore, Sorrisi Dipinti, Imprints, Pace a tutti, performance installazioni e video, Polvere, Evoluzione del credo, Lasciare il paesaggio libero, attraverso singole parole ho veicolato un messaggio.
Bene Merentibus, To the Well Deserving.
Nel mio ascoltare non desidero inquinare, e per questo mi muovo con prudenza onde evitare inganni e menzogne, desidero democrazia e non mediocrazia, non posso permettermi beneficienza ma nel mio piccolo mi adopero nella magnificenza, ho creato grazie all’aiuto di chi in seguito è stato condannato, il mio percorso è ricco di protocolli, domande e richieste, per poter fare, poter coltivare un giardino appartenente a tutti, ma poiché io non appartengo a nessuno, quel qualcuno ha deciso di sottrarmi il mio avvenire, come dire al vento di non soffiare io ho continuato a creare, e così non ho rinunciato a coltivare.
Coltivare sempre un sogno, un battito lento, un nuovo rinascimento, un ritorno alla natura e al suo tempo, alla luce che suona, al calore che vibra. Forse parole astratte, ma non cerco confusione, odio solo la rassegnazione, credo alla protesta fatta con la testa, ma questa desidero sia una grande festa.
Giornata mondiale dedicata ad un bene insostituibile: l’Acqua, all’interno dello Spazio Fluido in Viale XX Settembre 28, in contemporanea all’esposizione delle ultime opere di Claudio Arezzo di Trifiletti, verrà presentato il progetto “Italy needs love”, sequenze di immagini volte a creare un documentario artistico o a comporre un corto subliminale, il cui fine è scrutare le opere nei particolari del patrimonio culturale del nostro paese.
Esiste anche un sistema che unisce più professionisti in un unico pensiero che reagisce costantemente attraverso un incontro dettato dal tempo.