Come Palermo ci abbia accolti, non ho parole bastanti a dirlo: con fresche verzure di gelsi, oleandri sempre verdi, spalliere di limoni ecc. In un giardino pubblico c’erano grandi aiuole di ranuncoli e di anemoni. L’aria era mite, tiepida, profumata, il vento molle. Dietro un promontorio si vedeva sorgere la luna che si specchiava nel mare; dolcissima sensazione, dopo essere stati sballottati per quattro giorni e quattro notti dalle onde! (Johann Wolfgang von Goethe) / Sfere Rispetto Pianeta 241/250 – In nome della velocità abbiamo perforato montagne, profanato tombe, prosciugato fiumi, fatto della carestia, carriera. Le venature della pietra, del legno, il disegnare del mare, dei vulcani, armonia dell’universo. Tempo dei veloci millenni, il micro per comprende il macro, l’Infinitesima Legge che regolarizza il Tutto.
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Ognuno ha il proprio modo di fare arte, nel micro curo crepe
Equivoco Solvente Dissolvente – Tommaso frequenta le magistrali, gli piacerebbe fare giornalismo. Pachada, pane lentinese e pane gelese. Cristoforo Rocco, falegname e restauro mobili antichi. Le bestie erano dentro le arene e non dentro Natura. Le foglie delle piante grasse perlopiù sono piante anch’esse. Anticamente quando cadevano dal ceppo guida in strada, era doveroso raccoglierle per riporle delicatamente nella terra, farle radicare. Schiacciandole, visto la massiccia presenza di acqua, si credeva manifestassero dolore. Queste deliziose compagnie vegetali non necessitano di particolari cure, originarie di terreni apparentemente aridi e isolati. Cortile delle Nevi / Algoritmi di Pace