Come Palermo ci abbia accolti, non ho parole bastanti a dirlo: con fresche verzure di gelsi, oleandri sempre verdi, spalliere di limoni ecc. In un giardino pubblico c’erano grandi aiuole di ranuncoli e di anemoni. L’aria era mite, tiepida, profumata, il vento molle. Dietro un promontorio si vedeva sorgere la luna che si specchiava nel mare; dolcissima sensazione, dopo essere stati sballottati per quattro giorni e quattro notti dalle onde! (Johann Wolfgang von Goethe) / Sfere Rispetto Pianeta 241/250 – In nome della velocità abbiamo perforato montagne, profanato tombe, prosciugato fiumi, fatto della carestia, carriera. Le venature della pietra, del legno, il disegnare del mare, dei vulcani, armonia dell’universo. Tempo dei veloci millenni, il micro per comprende il macro, l’Infinitesima Legge che regolarizza il Tutto.
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Planet in the recovery room
Compromessi sottraggono futuro, mediocrità annienta il presente, arrivismo seppellisce memoria. Quale salvaguardia del pianeta, solo vanità e interessi. Quanto questa storia mi addolora, per quanto ancora dobbiamo rendere la vita invivibile? Un mondo alla deriva, non pensavo ci fosse questo livello di regressione. L’uomo cade a pezzi e il mediocre vuole infrastrutture. Bellezza risiede nell’invisibile forma, spirito comunica nella creazione. Rispetto materia, riconoscenza vibrazione. Catania, Ospedale Santa Marta