Piazza Del Duomo, Via Monte Napoleone, Albero Della Vita Expo 2015, Via San Vittore Basilica Di S. Ambrogio, Stazione Centrale / Acrylic: 89/140 Cm. (Planet Responsibility) – I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. (Kahlil Gibran) \ Che ogni luna contenga i suoi sogni, che ogni alba mantenga le sue speranze. Il miglior modo di costruire, è credere in un progetto.
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La stessa polvere che una volta era in vita
Claudio Mario Andrea è un artista e comunicatore che si concentra sulla fusione di arte e comunicazione attraverso vari media. Il suo lavoro comprende un’ampia gamma di progetti, tra cui installazioni, video e interior design, tutti volti a esprimere i suoi pensieri e le sue idee. Formikepazze è un tema centrale nel suo lavoro, suggerendo un focus sulla pace e una connessione con la natura, l’ambiente. Un metro quadrato di bosco: coinvolge una notevole quantità di spazio, indicando un’installazione su larga scala, un progetto che enfatizza l’importanza degli ambienti naturali. Sicily needs love: suggerisce un focus sulla conservazione ambientale e l’importanza di preservare la bellezza naturale, in particolare nel contesto della Sicilia. Arte involontaria: l’esplorazione dell’arte che emerge da fonti o contesti inaspettati. Casa Museo Sotto l’Etna: uno spazio espositivo situato sotto il Monte Etna, contesti geografici e culturali nel suo lavoro. Spazio fluido: un approccio flessibile e adattabile all’arte e al design. “Spazio Fluido”, un luogo in cui le idee fluiscono per diventare energia nuova e rinnovata. Questo concetto sottolinea la convinzione dell’artista nella fluidità dell’arte e nella sua capacità di dissolvere le barriere ideologiche, esprimendosi in qualsiasi contesto. La trasformazione dello studio legale in un museo di arte contemporanea rappresenta una manifestazione fisica di questa convinzione. il progetto mira a contaminare l’ambiente professionale tradizionale con le esigenze espressive di un artista, creando uno spazio in cui la fisicità della creazione artistica coesiste con la razionalità della produzione intellettuale. Questa miscela è destinata a ispirare ed energizzare i giovani dipendenti dello studio legale, offrendo un ambiente vivace e positivo che incoraggia migliori prestazioni e consapevolezza del lavoro. Il lavoro di Claudio Arezzo di Trifiletti, incluso il progetto “Casa Museo Sotto l’Etna”, riflette un profondo apprezzamento per la realtà multiforme della vita e l’importanza dell’arte nel catturare ed esprimere questa realtà. Le sue opere, che attraversano i generi e sfidano i sistemi convenzionali, mirano a introdurre il caos nell’ordine, offrendo un ottimismo esistenziale e una fonte di ispirazione. Il suo background artistico è caratterizzato da uno stile unico che combina elementi di pittura, installazione e performance art, spesso incorporando elementi dell’ambiente e delle persone che incontra. Il lavoro di Trifiletti è radicato nell’idea di creare uno spazio in cui arte e vita si intrecciano, sfidando il sistema che spesso esclude l’autenticità dell’essere umano. La sua arte cerca di canalizzare l’essenza della vita, l’interconnessione delle persone e la complessità delle emozioni e delle esperienze umane. Crede nel potere dell’arte di semplificare la cultura e di dare voce agli aspetti silenziosi della vita umana, come la sofferenza e il dolore, insieme a gioia, amore e speranza. Impronte: documenta, esplora gli impatti fisici ed emotivi dell’attività umana sull’ambiente. Il lavoro di Claudio Arezzo Di Trifiletti è caratterizzato da un profondo legame con la natura e dal desiderio di comunicare idee ed emozioni complesse attraverso l’arte. I suoi progetti esplorano temi di pace, conservazione ambientale e interazione tra gli esseri umani e il loro ambiente naturale. Riflette il contesto culturale e geografico della Sicilia in diversi modi, principalmente attraverso il suo coinvolgimento con monumenti storici e architettonici, nonché attraverso i temi e i materiali che incorpora nei suoi progetti. Una delle tecniche più note di Trifiletti è il metodo “Imprints”, in cui stende teli bianchi per strada, invitando le persone a calpestarli. Queste impronte, catturate in varie città tra cui New York e Barcellona, servono come manifestazione fisica dell’esperienza umana, evidenziando l’interconnessione delle persone e del mondo che le circonda. Questa tecnica non solo cattura le tracce fisiche del movimento umano, ma simboleggia anche le impronte della vita, della storia e della memoria sul mondo. L’arte di Trifiletti mira ad affrontare il mondo globalizzato, dove le emozioni umane e l’autenticità sono spesso trascurate a favore del lavoro e della comunicazione. Cerca di ricordare alle persone la loro identità, la loro essenza e la libertà di esprimersi. Trifiletti sfida il sistema e invita le persone a impegnarsi con l’arte in luoghi inaspettati, mirando a dare voce a coloro che sono spesso trascurati. In sintesi, il background artistico di Claudio Arezzo di Trifiletti è caratterizzato da una miscela unica di generi, un profondo apprezzamento per la complessità e l’interconnessione della vita umana. Attraverso tecniche come il metodo “Imprints” e il concetto di “Fluid Space”, cerca di dare voce agli aspetti silenziosi dell’esperienza umana e di ispirare un più ampio apprezzamento per l’arte e il suo ruolo nella società. Il progetto “Sala Consiliare Rispetto Pianeta”, è parte delle iniziative di Claudio Arezzo di Trifiletti. Rispetto ambientale e sostenibilità, sono gli sforzi artistici di Trifiletti. Esplora la relazione tra esseri umani e ambiente, sottolineando l’importanza di armonia ed equilibrio. Mira a mettere in luce la bellezza e il patrimonio culturale della Sicilia attraverso l’arte, integrare elementi artistici con l’educazione e la difesa del Patrimonio Culturale. Ricerca, come coinvolgere il pubblico in conversazioni significative sulla sostenibilità e sull’importanza di prendersi cura del pianeta. La natura del nome del progetto, implica una forma di partecipazione pubblica o coinvolgimento della comunità. Le sale consiliari sono in genere spazi per la governance locale e le riunioni pubbliche, il progetto è concepito per promuovere il dialogo e la collaborazione tra i membri della comunità su questioni ambientali. “Appunti di un Diario Visionario” sono riflessioni filosofiche, visioni, profezie che indicano idee lungimiranti o previsioni sul futuro. Questi “appunti” (note) sono espresse attraverso varie forme d’arte, esplorano temi di esistenza, scopo e condizione umana. Trifiletti trae ispirazione dalla natura e crede nella forza creativa della terra. Il suo processo artistico implica l’essere in uno stato di semi-trance, guidato da sentimenti, emozioni e segnali. Trifiletti si considera un intermediario di un progetto superiore, credendo che il suo ruolo sia quello di canalizzare l’ispirazione divina attraverso la sua arte. In sintesi, le installazioni Claudio Arezzo di Trifiletti sono caratterizzate dalla loro portata globale, dall’approccio multidisciplinare, dalle sfumature spirituali e dall’attenzione ai temi ambientali. Il suo uso dell’imprinting come concetto centrale riflette l’essenza dell’esperienza umana, lasciare tracce della nostra presenza nel mondo che ci circonda. (Phind)
Project Hybrids è un progetto collaborativo sviluppato dagli artisti multimediali multidisciplinari Sonja Streck e Antoine Eole
Il loro obiettivo è esplorare concetti innovativi e stimolanti nell’entusiasmante nuovo campo dell’arte ibrida. Project Hybrids spinge i confini delle forme d’arte tradizionali attraverso la sperimentazione di tecniche e materiali innovativi, fondendo performance, audio, video e media basati sul tempo con le più recenti tecnologie digitali. Il loro lavoro esplora la relazione distopica tra identità, cultura e sé, ovvero il modo in cui le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA) costruiscono e informano la nostra comprensione e interpretazione del mondo che ci circonda. Antoine Eole, aka In dA WOods aprirà la mostra musicalmente con la prima esecuzione del suo nuovo album “Nuit Blanche”, allo stesso tempo Sonja Streck creerà un dipinto dal vivo al ritmo della musica. Poi si aprirà la mostra del nostro lavoro collaborativo, PROJECT HYBRIDS, che consiste in stampe di screenshot video delle opere di Antoine montati digitalmente da esposizioni multiple delle opere di Sonja, alcune delle quali anche dipinte. Su due schermi saranno proiettate le animazioni di queste opere per le quali Antoine ha composto meravigliosi “gioielli sonori”. Nel “cubo”, una camera oscura, si potrà godere un’installazione video composta da video musicali generati con l’intelligenza artificiale da Antoine. La mostra è completata dai dipinti che Sonja ha realizzato sull’argomento.
Sonja Streck originaria della Germania, ma trasferitasi a Zurigo, in Svizzera, e che ora considera Catania, Sicilia, Italia la sua casa, ha un background da artista tradizionale. Diversi anni fa ha deciso di spingere i limiti della rappresentazione bidimensionale, come la stampa e la pittura, verso una forma d’arte digitale più dinamica e frammentata. Ha scoperto che reinterpretando le sue opere fisiche originali attraverso il trasferimento e la manipolazione digitale e poi di nuovo come stampe e dipinti, ha aperto un modo completamente nuovo. Per me l’arte è un linguaggio senza parole, pensieri che diventano colori e li riflettono, Pittura e fotografia sono le mie libertà in cui mi immergo e mi dedico interamente al mio lavoro. Voglio creare qualcosa di nuovo, qualcosa che venga dalla mia immaginazione, non una copia esatta delle cose, voglio esprimere i miei pensieri, sentimenti, gioie e paure a modo mio. In Antoinè ho trovato un artista che condivide i miei pensieri, parliamo la stessa lingua con mezzi diversi, lui crea un mondo di musica, suoni e video generati dall’IA che fondiamo in ibridi nei nostri lavori congiunti, risultando in un linguaggio completamente nuovo quelli che condividiamo. Antoine Eole, originario di Parigi e ora residente a Berlino, ha un background come compositore, sound designer e sound engineer. Ha lavorato come artista freelance, componendo musica per produzioni teatrali, film e serie TV come Zazie, Elasto Culbuto e sound design per documentari e canali TV come Arte, MTV, France TV e Disney Channel. È stato uno dei fondatori del gruppo electro rock ‘Bad Pilot’ , che ha pubblicato tre album e si è esibito in tutta Europa. Oggi il suo progetto audiovisivo, in da Woods, esplora paesaggi sonori cinematografici con il lato grezzo della musica sperimentale e futuristica, mescolato a creazioni visive digitali. Sonja mi ha contattato online e, subito dopo le nostre conversazioni iniziali, è emersa l’idea di collaborare a una mostra incentrata sul concetto di ibrido. Questa mostra riunisce molteplici discipline – pittura, fotografia, musica, video e intelligenza artificiale – intrecciando allo stesso tempo i nostri due universi distinti. Entrambi affrontano temi simili, ma da prospettive diverse e complementari. In quest’era di progresso tecnologico sconfinato, qual è il posto dell’umanità? Cosa rende l’essere umano insostituibile per le macchine – o forse no? I video che presento qui approfondiscono la condizione umana nella sua forma più profonda: il nostro posto nella società contemporanea, i nostri sogni, le paure e il declino. Questi stati umani vengono esaminati e analizzati attraverso la lente dell’intelligenza artificiale. Per l’inaugurazione, Sonja eseguirà una sessione di pittura dal vivo e io presenterò la mia nuova performance audiovisiva, creata in concomitanza con l’uscita del mio ultimo album Nuit Blanche: un viaggio attraverso il paesaggio urbano notturno, fondendo ambient, futuri bassi ed elettronica cinematografica.
Macchie di colori in cielo (1mqdb)
Marco Allia – Siamo fuoco, acqua e respiro, un mattino e una notte, un passaggio dentro il giardino. Melodia e sapore di buon vino, invenzione che si mescola al sapere e al buon bere. Amicizia, rito soave, calore di un familiare che non osa chiedere se pur amando ha saputo dare, memoria di quello che è stato partecipare. (Pace) / Prometto solennemente di non rinunciare alla ricerca. Osservare, meditare, agire nella consapevolezza. Autenticità, unicità nella fragilità come nei momenti di forza. Comprendersi per comprendere, trovare l’incontro tra il presente e il futuro.
Mostrami il Cuore: l’arte che celebra legami, amicizia e connessioni profonde
Dal 12 al 15 dicembre 2024, Mostrami il Cuore trasformerà il Bar dei Miracoli di Catania in un luogo di celebrazione artistica e umana. Questa mostra collettiva, curata da Francesca Franco, riunisce 32 artisti che, con sensibilità uniche, esplorano il tema del cuore come simbolo di connessione autentica, amicizia e armonia tra l’uomo e il cosmo. L’evento è dedicato alla memoria di Massimiliano Frumenti, artista visionario, scomparso di recente.
La mostra, inaugurata il 12 dicembre – il giorno del compleanno di Frumenti – si propone come un omaggio non solo alla sua eredità creativa, ma anche ai legami personali e artistici che lo univano alla curatrice e agli espositori. Le opere in mostra diventano così non solo espressioni individuali, ma testimonianze tangibili di un legame profondo che va oltre il tempo e lo spazio. In un’epoca in cui le relazioni umane sono spesso mediate dalla tecnologia, Mostrami il Cuore riafferma la centralità dei legami autentici. Il cuore, qui, non è solo un simbolo biologico, ma il fulcro di connessioni emotive e cosmiche. Attraverso una pluralità di linguaggi artistici, questa esposizione celebra l’umanità come ponte tra terra e cielo, tra emozioni intime e significati universali. La mostra vanta la partecipazione di: Silvana Bonaccorso, Claudio Arezzo Di Trifiletti, Davide Gianmaria Aricò, Teresa Bellina, Virginia Caldarella, Irene Catania, Claudia Corona, Georgia Costanzo, Maurizio Di Bella, Annachiara Di Pietro, Rosaria Forcisi, Francesca Franco, Lydia Giordano, Giulia Giustolisi, Alfredo Guglielmino, Giovanni Kranti, Tony Leone, Iolanda Mariella, Giovanna Mancuso, Odette, Vincenzo Portuese, Federico Rapisarda, Marinella Riccobene, Monica Saso, Francesco Strano, Suryene, Assia Torrisi, Uta Dag, Alice Valenti, Daniele Vita, Agata Vitale e Zziny_paint. Questi artisti, ciascuno con il proprio stile e linguaggio, costruiscono una narrazione corale che esplora il tema del cuore in tutte le sue sfaccettature: organo vitale, simbolo di amicizia, centro di armonia universale. Le opere, immerse in una varietà di tecniche e materiali, intrecciano storie ed esperienze individuali in un dialogo comune che risuona nell’animo di chi vuole ascoltarle. Mostrami il Cuore è più di una mostra: è un invito a riconnettersi con le emozioni più profonde, con la propria intima natura e con gli altri. Non solo per gli appassionati d’arte, ma per chiunque voglia vivere un’esperienza che parla di legami, vita e trascendenza.
Madre Terra @ Etna
Ogni cosa che ritroviamo in natura ha un volto, l’essenza del suo vivere, comprenderla, connettersi col suo essere. Una pietra, un legno, della terra, si può avere la vaga impressione di quello che in sintonia può dare vita all’unione, lasciarsi penetrare, entrare dentro quel mondo fatto di sentimento, di percezione. La terra è insita di memoria, respira e comunica, ricorda le tracce primordiali del solco del tempo, dell’impronta del vento. Navigando tra le onde di questo mare, accogliamo un profondo fare. Dare voce allo spirito che risiede nel respirare. Il Vulcano Etna ci ha visto nascere, seguiti fin da bambini, la responsabilità di preservare. Strumento della poesia comunica l’esigenza di volare. Le curve energetiche di Madre Natura sono passione, riscatto, missione, vibrazione che risiede in tutto, documentazione da dove attingere un percorso imprevedibile, origine di un sistema primario, primitivo. Arte e Scienza, Spiritualità ed Essenza. Si pensa agli alberi come creature prive di coscienza, di ragionamento, ma nel vivere la nascita di un nuovo giorno, un ponte invisibile di una grande evoluzione dei mondi, una congiunzione tra stelle, pianeti, tra popolazioni predestinate dallo stesso avvenire. Pianterei alberi, verbo compagno, sorretti da pietre trovano nel caso l’Incastro Divino, la matrice, la materia, il parto. Ogni cosa, ogni suono saputo condurre ha elevata melodia, emoziona a distanza, protegge la danza dell’antica Famiglia dei Vulcani. (Imprints Islanda) – Giardino, casa, ingresso, saloni, corridoi, rifugio aperto a tutti i visitatori. Viaggio, visione, arricchire, nutrire lo spazio di sogno, di sano nutrimento. Mandala, radici intrecciate, memoria, argilla interrata, componimento di un futuro trascorso, un bosco, un racconto. Mi ero trasferito in un antico borgo, realizzando in confidenza col flusso progetti che mi lasciavano stanco, privo di energie ma felice e sognatore nell’anima. La visione andava accolta alle prime luci, fino alle stelle, la notte mi nutrivano per l’inizio di una nuova creazione. Preghiera e meditazione, compagne di quel correre leggeri, il non sentirsi mai soli, affiancati da chi desiderava affidarci custodia, sigillo. Bonifiche e sacramenti, senza possedimenti mi venne tolto ogni strumento per ritornare senza pentimento, all’origine, all’insegnamento. Un metro quadrato di bosco, proporzione quantica desiderosa di svegliare le coscienze dell’abitare urbano. La missione, la realizzazione di nuovi giardini, trapiantare alberi che risiedono da tempo in vaso e che hanno assorbito simmetria umana. La libertà di quelle radici nel potersi nuovamente connettere al cosmo, divenendo profonde antenne. Sogno ancora, portare avanti questo progetto, restituire libertà a quelle piante che hanno contribuito all’armonia terrestre. (1mqdb)
Calendario 2008 @ Cellula
Catania 12-12-2007 ore 17 (Il tramonto è uno spettacolo) – Le rotonde evitano che i fantasmi ci inseguono. Le verità sono sempre presenti davanti a noi, aspettano solo, che anche noi lo diveniamo. Più si invecchia e più sono i ricordi dove ci sentivamo vivi. Il nostro vedere è sempre più dormiente, rassicurato da luci apparenti, il nostro sapere viene colmato da scritti stampati in serie.
Spring in the world imprints New York Sicily Contemporary Artist
the importance of communicating
In an increasingly accelerated world, we find ourselves hostage to thoughts, worries, commitments, decisions that stifle our sighs. We feel a sense of concern that we mistake for anxiety, but it is only the need of our body to live with our feet on the ground, in the true sense of the word, and not on the asphalt. Regaining flavours, smells, colours, shapes, learning again to breathe and live. Here is what “footprints of peace” are. White canvasses resting on the ground, where the history of the place goes back to the surface through the path of people who unconsciously travel those same roads with their experience and their emotions. From the encounter between this subterranean past and the present, a time wheel is created, a portal that faces the future and gives rise to thoughts and reflections through a universal language, a truth that can only be glimpsed with the eyes of the heart and of the soul. Imprints is a journey where past and present meet, an inner journey in search for peace and balance, a way to regain contact with the world and contact between souls. From 1st December to 6th January, for the first time, 100 imprints canvasses, 100 streets, millions of people, stories of unknown lives will leave the rooms of the Casa Museo under the Etna. This is the place where visible and invisible meet, and where men return to be connected to each other. The sale of Imprints will allow to buy trees to be planted in the Terre di Martorina project. This will not close the circle, but it will be the birth of a mandala that will become a new key of communication, a new way of living and think of art as a whole one with nature, with love and peace. Sicily is in the middle of this great design, as a place to start from, through the contact with the earth, with water, with stones. The bare hands create life, they create a connection to forget, even for a moment, the content of every single word and allow us to be guided by its intrinsic meaning. We are connection, we are ears of wheat, we are roots of olive tree and bunches of grapes, space and time, depth and breadth, we are gift and sacrifice, sacrifice in time but gift in space, we are ears that must learn to listen to the signals that the world sends to us.
Traduzione, Pietro Speciale
In un mondo sempre più accelerato, ci ritroviamo ostaggi di pensieri, preoccupazioni, impegni, decisioni che soffocano i sospiri. Avvertiamo un senso di inquietudine che scambiano per ansia ma che è solo l’esigenza del nostro corpo di vivere con i piedi per terra, nel vero senso della parola, e non sull’asfalto. Riappropriarsi dei sapori, dei profumi, dei colori, delle forme, reimparare a respirare e a vivere. Ecco cos’è impronte di pace. Tele bianche poggiate a terra dove la storia del luogo risale in superfice attraverso il cammino di persone che inconsapevolmente percorrono quelle stesse strade col loro vissuto e le loro emozioni. Dall’incontro tra questo passato sotterraneo e il presente contemporaneo si crea una ruota del tempo, un portale che si affaccia al futuro e dà origine a pensieri e riflessioni attraverso una lingua universale, una verità che può essere intravista solo con l’occhio del cuore e dell’anima. Imprints è un percorso dove passato e presente si incontrano, un viaggio interiore alla ricerca di pace ed equilibrio, un modo per riappropriarsi del contatto col mondo e del contatto tra le anime. Dall’1 Dicembre al 6 Gennaio per la prima volta lasceranno le stanze della Casa Museo sotto l’Etna 100 tele imprints, 100 strade, milioni di persone, racconti di vite sconosciute, il luogo dove avviene l’incontro tra il visibile e l’invisibile e dove l’uomo ritorna ad essere connesso l’uno con l’altro. Dalla vendita degli Imprints verranno acquistati alberi da piantare nel progetto Terre di Martorina, non una chiusura del cerchio ma la nascita di un mandala che si trasformerà in una nuova chiave di comunicazione, un nuovo modo di vivere e concepire l’arte come un tutt’uno con la natura, con l’amore e la pace. Al centro di questo grande disegno la Sicilia come luogo da cui ripartire, attraverso il contatto con la terra, con l’acqua, con le pietre. Attraverso le mani nude che creano vita, creano connessione per dimenticare, anche solo per un momento, il contenuto di ogni singola parola e lasciarci guidare dal suo significato intrinseco. Siamo connessione, siamo spighe di grano, siamo radici di ulivo e grappoli d’uva, spazio e tempo, profondità e larghezza, siamo dono e sacrificio, sacrificio nel tempo ma dono nello spazio, siamo orecchie che devono imparare ad ascoltare i segnali che il mondo ci invia.
Scritto, Cristina Cocuzza
En un mundo cada vez más frenético, nos volvemos rehenes de nuestros propios pensamientos, preocupaciones, compromisos y decisiones que sofocan nuestros suspiros. Sentimos una sensación de inquietud que se confunde con ansiedad pero que no es más que la necesidad de nuestro cuerpo de vivir con los pies en el suelo, en la tierra y reapropriarnos de ella, volver a sentir sus perfumes, sabores, ver sus colores, formas y volver respirar, a vivir; esto es lo que se llama Impronte di Pace.
Lienzos blancos apoyados en el suelo donde la historia del lugar vuelve a la superficie a través del pasar de las personas que, inconscientemente, recorren los mismos caminos con sus experiencias y emociones. A partir del encuentro entre este *pasado subterráneo* y el *presente contemporáneo* se crea una rueda del tiempo, un portal que asoma hacia el futuro y da lugar a pensamientos y reflexiones utilizando un lenguaje universal, una verdad que solo se puede vislumbrar con el ojo del corazón y del alma.
Imprints es un viaje en el que el pasado y el presente se encuentran. Un viaje interior en busca de paz y equilibrio, una forma de recuperar el contacto con el mundo y entre las almas. Desde el 1 de diciembre hasta el 6 de enero, por primera vez, 100 lienzos dejarán la Casa Museo sotto l’Etna para exhibirse en el. Palazzo della Cultura de Catania. Cien calles, millones de personas, historias de vidas desconocidas, el lugar donde se reunirá lo visible con lo invisible y donde el hombre vuelve a estar conectado consigo mismo.
La recogida de fondos de Imprints será destinado a un nuevo proyecto en Terre di Martorina, a la compra de árboles y su plantación; No se trata del cierre de un círculo sino el nacimiento de un mandala que se convertirá en una nueva clave de comunicación, una nueva forma de vivir y de concebir el arte; el conjunto entre naturaleza, amor y paz, siendo una sola cosa. En el centro de este gran diseño, Sicilia es un lugar para comenzar, a través del contacto con la tierra, el agua, las piedras; de las manos desnudas que crean vida, crean una conexión para olvidar, aunque sea por un momento, el contenido de cada palabra y dejarse guiar por su significado intrínseco.
Somos conexión, somos espigas de trigo, somos raíces de olivo y racimos de uvas, espacio y tiempo, profundidad y amplitud, somos don y sacrificio, sacrificio en el tiempo pero don en el espacio, somos oídos que tienen que aprender a escuchar las senales que el mundo nos envía.
Traduzione, Ana Arranz