Archivio tag: arte involontaria

L’origine vive in noi, nella nostra memoria si nascondono Verità che desiderano essere ritrovate.
Il Fuoco vive attraverso l’Aria, prende forma con l’Acqua, e la forma si poggia sulla Terra.
La nascita è la forma, l’opera è la Vita in Sè.
Claudio Arezzo di Trifiletti

Mother Earth

Sento un peso che a volte mi farebbe urlare, ma questo non è comunicare, c’è bisogno svegliarsi dalle famiglie ai governi, non si può recitare, la realtà è assai cruda, squallida per certi versi. Apparenza, vanità in dissolvenza. Arroganza, possedere attraverso dinamiche terrene, quasi giunta alla conclusione.

Gasparino - Cortile del Sole

Gasparino – Cortile del Sole

La terra ci ama, facciamo parte del creato, non siamo il creato. Fin quando ci inchineremo all’ignorante, saremo servi di chi ha messo muri difronte la nostra libertà, ha scavato gallerie dove far viaggiare il vuoto nel nostro sentire. Credo conoscere la strada, sono consapevole del presente, e di quelle persone che amo in quanto non posso esimermi dal farlo, spero davvero presto capiscano di cosa è fatta la loro essenza. Oggi mi ero preso un dispiacere nel trovare dopo tempo che non la vedevo, l’Araucaria trapiantata in Viale Leonardo da Vinci (Spazio Zero@Un Metro Quadrato di Bosco) era ingiallita, mi sono sentito come impotente. Osservo molto gli alberi, se non ci prendiamo cura, molti si ammaleranno e questo non è giusto, per me è un crimine, ci mettono anni a divenire lo splendore che sono. Gli alberi attraverso le radici sviluppano una connessione simile alla rete, sono prodigiosi, credo seriamente che ci proteggano. Sicuramente non sarò compreso, ma credo che l unica soluzione contro qualsiasi virus, sia benedire la terra che ci ospita, impiantando alberi, che questo gesto sia profondo, realizzato con l’anima. Mi spaventano tutti questi slogan inutili: andrà tutto bene, ce la faremo, è oppio. Mi dispiace la mia speranza vive nell’azione, e purtroppo stiamo giungendo inesorabilmente al capolinea della stupidità, l’abisso dell’ignoranza elevato a guida. Sto provando con tutti i mezzi a mettermi in contatto con chi potrebbe dare luce alla speranza, ma niente, è come rinchiusa dentro un pozzo, si sente sicura, galleggia in una falsa primavera. C’è bisogno connetterci alla terra, non tutti ma chi conosce la ragnatela. Sicilia, isola del mondo, non cerco altro che un tondo, il tempo slitta, tegola su tegola dona riparo, ma è possibile che tutto questo non sia chiaro? In verità credo che siamo messi poco bene, ci sono delle cose che un tempo erano ovvie. Per i solitari che ascoltano il sussurro del vento non è pesante restare a casa, si avverte nonostante il piacevole silenzio, l’odore agro della non vita. Una briciola è caduta, un passerotto mi ha dato speranza, solo in pochi si sono accorti, erano presenti. Chi oggi lo è? La pulsazione della terra, del mare, del cielo ha bisogno costante di conferma, noi siamo parte di questo creato, anche se le regole diverranno marziali col compiacimento dei morti che ridono. Provo dispiacere non riuscire ad esprimere per come sento, vorrei essere utile, guidare un risveglio, ma è doloroso raccontare. Coloro che sentono, portano un peso che non rende comprensibile a tutti, quello che desiderano comunicare. Sento avere un dono, potermi connettere con la terra, divenire ponte. Un pellegrino in cammino, che a volte viene divorato da un fuoco interiore. Mi è rimasta una scena ferma dentro il cuore, un potente nulla tenente. Il mondo intorno a me, è soltanto consiglio angelico, non è facile reggere l’altra corda, ma siamo qua, aspetto mettere mani in terra, provo liberazione, un giorno tornerò a dipingere. Dobbiamo pensare al futuro, non bloccare l’agricoltura, l’uomo dovrebbe prendere consapevolezza di essere solo un granello in questo pianeta, si deve ripartire dall’aratro. Questo sole è benedizione se viene compreso come opportunità, e non come contenitore di superficialità. Molte coincidenze indicano che ci troviamo noi tutti di fronte ad una grande sfida. Certo tutto è possibile, per me la cosa giusta è rimanere tutti uniti, non come capre, ma come esseri che insieme sentono. Oggi ho salutato mia madre da lontano, non è stato affatto bello.

speakerphone

Il lusso di non farne parte, vivere dentro un cielo comune.

La costruzione di una chiocciola è un pensiero iniziatico. Ci vuole un piano, che non sia forte e maldestro, armonia della grandezza delle piccole cose. La cucina è una polverina, la colazione una confezione, il gelato mascherato di fruttato colorato. Posteggi hanno invaso la conca, e dell’oro ne hanno fatto polistirolo.

Non è quanto si dona a rendere una persona migliore, ma il rapporto tra il dono e le proprie possibilità. Chi dona tutto (per quanto sia poco) è migliore di chi dona una parte. (Marco 12,24)

Non è quanto si dona a rendere una persona migliore, ma il rapporto tra il dono e le proprie possibilità. Chi dona tutto (per quanto sia poco) è migliore di chi dona una parte.
(Marco 12,24)

Fontana dei pesci, chiocciola della misericordia.

Fontana dei pesci, chiocciola della misericordia.

Green Christmas

Davanti a me alberi Eretti immobili Diventan mobili Soddisfan nobili – Davanti a me foglie Che nutrono le voglie Di chi respira in grande E poi sarà più forte – E’ un bambino che cade La folla gli applaude E lui si sente più forte Lui non teme la morte – E’ un mercato che applaude A un bambino che cade Ti riporta al presente Ti fa amare la gente – Questo albero d’oro è divino per me Questo cielo che mamma mi dice: “Cos’è?” Questo sole che entra nelle magie del viso – Questa terra mi dice che qualcuno ha deciso Che non siamo all’altezza dei doni che abbiamo – E camminiamo da soli anche se stiamo per mano Che aspettiamo qualcuno che ci dorme vicino, ma sul divano – E che sto mondo è lo specchio di come ci comportiamo E tutti vorremmo cambiarlo ma poi non ci riusciamo – E guarda ogni cerchio d’oro Non è messo lì solo per decoro Ma è messo lì per ricordare Che non puoi vivere senza amar – Questo albero d’oro è divino per me Questo cielo che mamma mi dice: “Cos’è?” Questo sole che entra nelle rughe del viso – Questa terra mi dice che qualcuno ha deciso Che non siamo all’altezza dei doni che abbiamo E camminiamo da soli anche quando stiamo per mano – Che sto mondo è lo specchio di come ci comportiamo E tutti vorremmo cambiarlo ma non ci riusciamo.

the piano colours

E così una mattina scrivo il ricordo di una sera.

All’improvviso l’immagine di un amico appena incontrato mi spolvera un pensiero, siamo tutti aggrappati a un legno chiamato speranza, non importa la distanza, non importa la salute, importa la coscienza, il cammino dell’occhio che parla al cuore. Una casa, una stanza, finestre chiuse riparano dal freddo, conservano gli odori, il silenzio, la musica, l’energia tiene compagnia, protegge, nutre. Apro le finestre, luce entra, odori di una notte prendono confidenza col cielo, mura respirano sogni trascorsi, li barattono col futuro, vento strappa l’offerta, pioggia ricorda, poco cresce senza la mia danza, sole scalda, luna innamora. Resto intatto alle tradizioni, l’odore del caffè al mattino, l’alito del tè al pomeriggio, al centro del tavolo dopo il tramonto accompagna la mia notte una fiamma, riempie lo spazio dentro e con poco margine fuori, di luce bella, luce calda. Scivola la musica, allieva, amplifica, nutre, solidifica, intensifica, rende vive le immagini, mi piace la dolcezza, fragilità di quando signora Armonia accarezza le nostre teste, ci sentiamo così bene da temere la lontananza futura di quel passaggio, che anche un fiore a distanza riconosce. A casa fin quando hai tre uova, un pacco di farina, un pugno di sale, due arance e tre limoni, del caffè, un sorso di vino e quattro amici, sei ricco. Colori belli, contenuti intimi, evocazione memoria, passaggi di ogni luna, cuscini comodi ma non troppo, riconoscente allo specchio d’oro, fantasia galoppa, portami via.

exhibition contemporary art

Municipality of Catania, Press Office 30/11/2018

Grande onore vivere questi momenti dove il tempo sembra fermarsi

Grande onore vivere questi momenti dove il tempo sembra fermarsi

“Imprints of peace”, Mayor Pogliese and Councilor Mirabella “open” at Palazzo della Cultura the exhibition dedicated to Arezzo di Trifiletti’s “100 canvases full of  ‘imprints (footsteps) of peace’ gathered around the world by an artist from Catania, affirmed on an international level, who with his works aims to awaken consciences and to transmit the courage of the future”. So Mayor Salvo Pogliese opened the presentation of the exhibition “Private Collection Imprints of Peace” that Claudio Arezzo of Trifiletti offers in the halls of the former Literary Cafe of the Palazzo della Cultura from tomorrow, Saturday, December 1 (inauguration at 6 pm), to 6 January. The exhibition, organized under the patronage of the Municipality of Catania, was illustrated to the press in the presence of the mayor and culture councilor Barbara Mirabella. The exhibition itinerary of the artist, who returns with an exhibition in his homeland after ten years, showcases impressions, vibrations, colors captured along a “route of peace” that, from 2007 to 2018, has crossed New York, Barcelona, Berlin, London, Paris, Abu Dhabi, Cairo, Amsterdam, Rome, Athens, Crete, Izmir Katakolon, Malta, Rhodes, Venice, Milan, and finally Iceland. “I have followed the artistic career of Claudio Arezzo di Trifiletti for many years,” Pogliese underlined. “It is an honor for me today, as mayor, to host an exhibition of the highest value in a building that has become a symbol of culture and cultures”.

arte involontaria

arte involontaria

“Imprints of peace is an exhibition – said Councilor Mirabella – that I strongly wanted because it speaks of peace and brings together different cultures, and this is the mission of an open metropolitan city like Catania. Arezzo di Trifiletti tells, with his passion, about the vibrations and emotions that countries also very far from ours have transmitted and that we can ‘meet’ in these extraordinary colors and in these spontaneous gestures that represent, as we discover from the narration of the artist, a world from which we should start “.

flusso creativo

flusso creativo

Arezzo di Trifiletti explained how the footprints of peace depicted in the paintings were intercepted in places that are “also battered by violence” but that the emotions of his “visionary art have always drawn lymph from what is positive, trying to encourage others to muster the courage to change and to value the wealth of the earth, which is alive and fueled by the energy of magma “. All the works on display are flanked by video contributions, accessible with q-code, which will allow visitors to enter the labyrinthine and colorful artistic world of the author. The exhibition will be open, with free admission, every day from 9.30 to 19.

acrylic contemporary world

acrylic contemporary world

Comune di Catania Ufficio Stampa 30.11.2018

“Imprints of peace”, sindaco Pogliese e assessore Mirabella “aprono” al Palazzo della Cultura la mostra di Arezzo di Trifiletti “Cento tele cariche delle ‘impronte di pace’ raccolte in giro per il mondo da un artista catanese, affermato a livello internazionale, che con le sue opere mira a svegliare le coscienze e a trasmettere il coraggio del futuro”. Così il sindaco Salvo Pogliese ha aperto la presentazione della mostra “Private Collection Imprints of Peace” che Claudio Arezzo di Trifiletti propone nelle sale dell’ex Caffè letterario del Palazzo della Cultura da domani, sabato 1 dicembre (inaugurazione alle 18), al 6 gennaio. L’esposizione, organizzata con il patrocinio del Comune di Catania, è stata illustrata alla stampa alla presenza del primo cittadino e dell’assessore alla Cultura Barbara Mirabella. Il percorso espositivo dell’artista, che torna con una mostra nella sua terra natia dopo dieci anni, mette in vetrina impressioni, vibrazioni, colori catturati lungo un “itinerario di pace” che, dal 2007 al 2018, ha attraversato New York, Barcellona, Berlino, Londra, Parigi, Abu Dhabi – Cairo, Amsterdam, Roma, Atene, Creta, Izmir Katakolon, Malta, Rodi, Venezia, Milano, e infine l’Islanda. “Seguo da tanti anni il percorso artistico di Claudio Arezzo di Trifiletti – ha sottolineato Pogliese – ed è per me un onore oggi, da sindaco, accogliere un’esposizione di altissimo valore in un palazzo che è diventato simbolo di cultura e culture”.

fraternity will save the world

fraternity will save the world

“Imprints of peace è una mostra – ha detto l’assessore Mirabella – che ho fortemente voluto perché parla di pace e mette insieme culture diverse, e questa è un po’ la mission di una città metropolitana e aperta come Catania. Arezzo di Trifiletti racconta, con la sua passione, le vibrazioni e le emozioni che paesi anche molto lontani dal nostro gli hanno trasmesso e che noi possiamo ‘incontrare’ in questi colori straordinari e in questi gesti spontanei che rappresentano, come scopriamo dalla narrazione dell’artista, un mondo dal quale dovremmo ripartire”.

world needs love

world needs love

Arezzo di Trifiletti ha spiegato come le impronte di pace raffigurate nelle tele siano state intercettate in luoghi “anche martoriati dalla violenza” ma che le emozioni della sua “arte visionaria hanno sempre tratto linfa da quanto di positivo esiste, cercando di spronare al coraggio di cambiare e di valorizzare la ricchezza della terra, che è viva e alimentata dall’energia del magma”. Tutte le opere esposte sono affiancate da contributi video, accessibili con q-code, che permetteranno ai visitatori di entrare nel labirintico e colorato mondo artistico dell’autore. La mostra sarà aperta, con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19

The courtyard of the sun

Il cortile del sole

Il cortile del sole

Mi piace la genuinità, il sapore della gentilezza,

El patio del sol.

El patio del sol

casa, sacrifici, voglia di fare,

فناء الشمس

فناء الشمس

preghiera condivisa

Garðinum í sólinni

Garðinum í sólinni

La Sicilia è questa.

unire mondi

unire mondi

 La Salumeria dei Fratelli Zappalà
Via Grotte Bianche, 16 – 95129 Catania (CT)

Catania City Municipality

Città del mondo

Urbes mundi

C’è chi si chiede chi sarà il prossimo assessore alla cultura, come se Catania in questi anni sia cresciuta culturalmente, non desidero attaccare nessuno, ma davvero stiamo vivendo in un parco giochi, la parola ha perso davvero contenuto, crediamo che la cultura sia la mostra di un grande artista, ci esibiamo in manifestazioni, slogan, grandi promesse, e da grande metropoli quale crediamo vivere diventiamo un rebus dove i primi a scioccarsi ed innamorarsi di questa terra e dei suoi abitanti sono i turisti, che con un velo di gratitudine e allo stesso tempo di compassione per il degrado sociale in cui ci ritroviamo. Catania terra dell’Etna, Sant’Agata, desidera divenire sogno d’Europa, come il piccolo Federico vedeva in visione. L’Europa è immensa e i paesi più acculturati sono quelli che rispettano in primis l’ambiente, l’aria, l’acqua, il cibo. Ricordo come fosse ieri l’uccisione dell’Araucaria ad Ognina, un albero secolare cresciuto alla fine del lungomare, era stato causa di morte, nessuno aveva provveduto a segnalarlo, mettere dei limiti, trovare riparo a questa dolorosa perdita, fu l’inizio della mia delusione in questo passaggio. Lungomare Ritrovato, nessuno può liberare, nessuno può imprigionare, possiamo ritrovare la storia dei nostri antenati, la vegetazione mediterranea tra le più belle della nostra costa, se si prosegue per quel lungomare dove l’edificazione è stata fermata, è possibile scovare mulattiere che davvero fossilizzarsi su San Berillo che è bella com’è, se non fosse il contenitore di ciò che non si vuole vedere. Vedo sempre un parallelismo tra i quartieri e la piana di Catania, una terra che viene definita oasi in totale abbandono, dove la nostra gente davvero potrebbe ritrovarsi a respirare quello che era, i nostri ospiti extracomunitari potrebbero godere del lavoro condiviso, produrre ottimo cibo, cercare un canale di vendita oltre a cercare risorse per contenere quello che vivremo in futuro. Cultura è creare dalle cose che non utilizziamo più, come una bottiglia, una batteria, dell’organico, della plastica, della carta, fonte di reddito, curarsi della salute anche dell’aria, stare più attenti a salvaguardare, ripristinare il nostro paesaggio, le nostre ricchezze che non si dimenticano di noi, mentre noi ci prosciughiamo a correre ad una festa perché mondana, quando davvero potremmo respirare una festa continua fatta di sonori pacifici, lentezza che ci spetta, e luce che tende ad illuminare, non accecare. Piazza Europa, la Santissima Madre che accoglieva e accompagnava viaggiatori del mare, ora vede il Corso Italia, alle spalle il suo splendido mediterraneo. Lungomare Ritrovato, macchia mediterranea, Etna, forza, disegni della geometria del tempo, roccia che respira millenni, torri d’avvistamento saraceno, rispetto per dove posate i piedi. Identità non è farne mercato plastico, identità è rispettare l’alito del mare che incontra il passante, non è una pista ciclabile, il divieto alle macchine. Identità è riscoprire dove viviamo, farne patrimonio, ritrovare scorci eoliani da cartolina, offrire no una metropoli, ma la metropoli più passionale e romantica del mediterraneo. Assolutamente essere rigorosi, del rispetto di ogni singolo scorcio che vuol raccontare, non invadere il territorio con superbia economica, lasciargli solo l’occasione di potersi raccontare attraverso la voce silenziosa di chi sa osservare il mare e comprendere che il mare va raccontato.

private collection imprints of peace

Exhibition Contemporary Art Catania 1 Dicembre 6 Gennaio 2019 Palazzo della Cultura

world needs love

st. lucia street imprints malta

Lucia ci dice che la vita è fatta per essere donata. Lei ha vissuto questo nella forma estrema del martirio, ma il valore del dono di sé è universale: è il segreto della vera felicità. L’uomo non si realizza pienamente nell’avere e neppure nel fare; si realizza nell’amare, cioè nel donarsi. E questo può essere inteso anche come il segreto del nome “Lucia”: una persona è “luminosa” nella misura in cui è un dono per gli altri. E ogni persona, in realtà, lo è, è un dono prezioso.

Papa Francesco

present reflection

preghiere in movimento

pianetini catania

Modellare, viaggiare attraverso la forma, osservare ciò che passa inosservato, nutrire quella parte che combacia con l’invisibile. Lasciare traccia del passaggio, aggiornare la memoria.

preghiere per le strade della città

preghiere per le strade della città

Ogni fiore è unico anche se figlio di un seme comune.

hypersensitivity

L'ipersensibilità del peso.

L’ipersensibilità del peso.