Salutavo spesso anziani incontri di passaggio, la geometria della natura era sentiero. Attraversare i ponti a piedi mi faceva sentire lo spirito di Manhattan, mi piaceva passare dai parchi, ammirare nella semplicità i suoi abitanti. La luna mi era sempre ottima consigliera, entravo nelle comunità sentendo preghiera universale, mi ero svestito dell’inutile apparire. La direzione era scandita anche dagli odori, ogni cosa era un grande dono, il poterci essere un grande privilegio. Lo spettacolo della pioggia nelle grandi strade illuminate, la leggerezza del giocare, la fanciullezza, il sogno. – Spring in New York Sicily Contemporary Artist
La concezione del giocattolo, il tramandare attraverso il gioco, la mansarda della nonna, l’albero di cui ci prendevamo cura. Veloce passa il tempo inesorabile, sembra quasi prenderne consapevolezza alla mancanza. Rallentare, risparmiare, perdonare, universo costante, cuore pulsante. Notte che dorme, Giorno che illumina. (Spring in New York)
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